Le donne che avanzano. Con forza, determinazione, coraggio e anche bravura e spesso pagano a caro prezzo le lotte per gli ideali che non sono solo i loro. Nel 2019 le 10 donne che hanno lasciato un segno (#10donnedel2019), abbattendo muri tenuti su da secoli di omertà e indifferenza sono loro...
Ecco la classifica delle 10 donne del 2019:
Hevrin Khalaf, curda con cittadinanza siriana, era la segretaria del Kurdish Future Movement, il partito della Siria del Futuro, che lottava anche per l’indipendenza delle donne. Aveva 35 anni. Il 12 ottobre l’auto su cui viaggiava è stata trivellata di colpi durante un assalto, lei è stata fatta scendere e trucidata a colpi di mitragliatrice. Hevrin ha pagato il prezzo della libertà per i diritti delle donne che vengono messe a tacere a colpi di kalashnikov.
Nasrin Sotoudeh, 56 anni, è un avvocato iraniano che si batte per i diritti delle donne nel mondo arabo e contro la pena di morte.
Anche stavolta questa è stata la sua condanna. Non a morte ma forse Nasrin non sopravviverà. Nel 2019 è stata confermata anche in appello la condanna a 33 anni di carcere e a 148 frustate. Si tratta della condanna più dura mai applicata in Iran. E dalla comunità internazionale per i diritti umani tutto tace, ancora una volta.
Liliana Segre, 89 anni, è una delle ultime superstiti dell’Olocausto.
Sul braccio porta tatuato il 75190, non un numero, ma una condanna a morte alla quale, bambina, è riuscita a scampare. La Segre, nominata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2018 senatrice a vita, da novembre 2019 è costretta a vivere sotto scorta perché minacciata e insultata con attacchi razzisti e violenti. La risposta del Paese, quello vero, è stata eccezionale. La Segre riceve cittadinanze onorarie (#cittadinanzaonoraria) ogni settimana, a Milano 600 sindaci d’Italia hanno dato vita ad una scorta civica e lei continua a raccontare la storia nelle scuole per non dimenticare.
Carola Rackete, 31 anni, tedesca, cinque lingue, è laureata in Scienze Nautiche ed è la capitana della Sea Watch 3, la nave della Ong tedesca che si occupa del soccorso in mare.
E’ stata arrestata in Italia a giugno del 2019 (e rilasciata perchè il giudice non ha convalidato il fermo) per aver forzato un blocco e portato in salvo a Lampedusa la nave carica di #migranti. Senza entrare nel tema dell’immigrazione, Carola ha comunque lasciato un segno. Perchè capitana di una nave, perchè disobbediente, perchè donna...
Greta Thunberg, la baby attivista norvegese balzata alla ribalta delle cronache mondiali per le sue battaglie ambientaliste (#tutelaambientale).
C’è chi la ama, e c’è chi la odia (sbagliando, perché le idee si possono condividere o meno ma Greta è purtroppo continuamente oggetto degli attacchi degli haters) ma lei ha avuto il merito di essere stata la prima a sfondare il muro dell’indifferenza su un tema come quello della tutela dall’#ambiente che ci sta fagocitando tutti.
Sanna Marin, 34 anni, a dicembre 2019 è diventata Primo Ministro finlandese.
Ha preso il posto del dimissionario Rinne. E’ la più giovane #premier al mondo. Ed è donna. Proviene da una famiglia arcobaleno (con due mamme), dice di voler influenzare la politica con i diritti per l’uguaglianza. In bocca al lupo.
Marta Cartabia è la prima donna Presidente della Corte Costituzionale Italiana.
E’ stata eletta l’11 dicembre 2019 all’unanimità, con una sola astensione (la sua). Ha 56 anni, è professore ordinario di Diritto Costituzionale alla Bocconi di Milano. Il suo mandato sarà breve, di soli 9 mesi. A lei il compito di lasciare un segno, ma in fretta.
Fabiola Giannotti, 59 anni, fisica italiana, è stata rieletta a capo del Cern, l’agenzia europea per la ricerca sul nucleare con sede a Ginevra.
Resterà in carica fino al 2025. E’ la prima volta che un direttore generale del #Cern viene riconfermato. A invertire la rotta è stata ancora una volta una donna.
Samantha Cristoforetti è l’astronauta italiana più amata. Ma non solo.
Ha 42 anni, è ingegnere, aviatrice, ed è stata anche la prima italiana a prendere parte alle missioni in orbita dell’Agenzia Spaziale Europea. Il 2019 è il suo anno perché, alla vigilia di Capodanno, ha annunciato il suo ritiro dall’Agenzia Spaziale “per scelta personale”. Indiscrezioni la vedrebbero impegnata in un altro progetto. Comunque sia, buon lavoro!
Beatrice Venezi, 29 anni, è la più giovane direttrice d’orchestra d’Europa e la prima direttrice d’orchestra donna in Italia.
E’ compositrice e anche #pianista. E’ giovane e bella e molto amata sui social. Anche lei ha sfondato un altro muro, quello del pregiudizio estetico. Bella e brava.
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